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I rischi da latte crudo aumentano in estate, nuove Linee Guida

Nutrizione Redazione DottNet | 11/07/2025 20:29

Documento per ridurre contagi da batteri pericolosi nei fragili

Consumare prodotti da latte crudo solo se provenienti da filiere controllate e certificate, soprattutto per soggetti fragili come bambini, anziani e immunodepressi. Preferire il consumo di latte pastorizzato o bollire il latte crudo prima dell'uso, per abbattere i rischi microbiologici, in particolare d'estate. Sono alcune delle indicazioni contenute nelle "Linee guida per il controllo di Escherichia coli produttori di Shiga-tossine (Stec) nel latte non pastorizzato" pubblicate dal ministero della Salute.

L'iniziativa è stata promossa dal sottosegretario Marcello Gemmato in collaborazione con il Ministero delle politiche agricole, l'Istituto Superiore di Sanità, gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali e le associazioni di categoria, attraverso un Tavolo tecnico interistituzionale. "In estate - ha dichiarato Gemmato - il rischio microbiologico può aumentare, anche per la maggiore produzione di formaggi a latte crudo in contesti montani.

Per questo il Governo ha ritenuto urgente intervenire, in parallelo al percorso parlamentare di modifica della normativa nazionale. Queste Linee Guida rappresentano uno strumento operativo e condiviso per migliorare la prevenzione e proteggere i più vulnerabili come bambini, anziani e persone immunocompromesse", prevenendo infezioni da batteri potenzialmente pericolosi per la salute pubblica. Le infezioni da Stec possono manifestarsi in forma lieve, ma anche con gravi complicanze, come la sindrome emolitico-uremica, principale causa di insufficienza renale acuta nei bambini. Il rischio di contrarle cresce durante l'estate, anche per via della maggiore produzione artigianale di formaggi a latte crudo nelle aree montane. Per questo motivo, il Governo ha accelerato i tempi per definire raccomandazioni concrete per tutta la filiera lattiero-casearia.

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 Le Linee Guida contengono indicazioni per i produttori su igiene, gestione e autocontrollo; strumenti per le ASL per rafforzare i controlli ufficiali; azioni mirate per informare il consumatore finale sui rischi associati al consumo di latte crudo.

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