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Oncologi, contrari al comitato nazionale di valutazione sul Fine vita

Oncologia Redazione DottNet | 11/07/2025 16:18

"Le spese non siano a carico dei pazienti. Subito un confronto con le istituzioni"

"Accogliamo con favore che la politica affronti il tema del fine vita definendo una norma specifica. L'Associazione Italiana di Oncologia Medica Aiom, come altre società scientifiche, segue con attenzione il dibattito parlamentare. È però necessario che le Istituzioni si confrontino con le società scientifiche per risolvere alcuni aspetti centrali. Nutriamo forti perplessità sull'istituzione del Comitato Nazionale di Valutazione, a cui si vuole affidare l'incarico di decidere sulle richieste di aiuto medico nel morire. Inoltre, consideriamo inaccettabile che le spese per queste pratiche siano a carico dei singoli cittadini". È quanto afferma Francesco Perrone (nella foto), Presidente Aiom, in relazione al testo unificato del disegno di legge in materia di morte medicalmente assistita.

   "Le richieste di aiuto medico nel morire da parte dei pazienti oncologici sono poche rispetto all'alta incidenza dei tumori in Italia, che nel 2024 hanno fatto registrare 390.

100 nuovi casi. Ma la nostra società scientifica ha sempre dato grande rilievo al tema e chiediamo quanto prima un confronto con le Istituzioni - spiega Perrone -. Il Comitato Nazionale di Valutazione, organo di nomina politica, non garantisce né la verifica della specificità di ogni singola situazione clinica né una presa in carico tempestiva e personalizzata, purtroppo necessaria nel caso in cui a richiedere questa specifica assistenza sia un malato oncologico. Si possono ipotizzare forme alternative di garanzia per la società ma non si può, in oncologia, assegnare ad altri la responsabilità delle scelte, sottraendole di fatto al naturale ambito della decisione condivisa nel contesto di relazione già esistente tra pazienti, nuclei familiari e medici oncologi".

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Inoltre, "i costi della morte medicalmente assistita non devono essere a carico del cittadino, altrimenti si determinerebbero disparità inaccettabili in base al censo - sottolinea Saverio Cinieri, presidente di Fondazione Aiom -. La richiesta di aiuto medico nel morire, invece, deve trovare spazio all'interno del Servizio Sanitario Nazionale, il solo che può garantire tutte le competenze ed i percorsi integrati, incluse le cure simultanee e palliative, necessarie per anticipare i bisogni, pianificare in modo condiviso le cure, assicurare al malato oncologico a fine vita e alla sua famiglia un'assistenza olistica, nel rispetto delle decisioni del paziente". Qualora ciò non accadesse, conclude Perrone, "si creerebbero gravi disparità nell'assistenza ai cittadini e nella tutela del diritto alla salute". A dimostrazione dell'importanza del tema per l'oncologia, Aiom e Fondazione Aiom dedicano il convegno sulle 'Giornate dell'Etica', che si svolgerà il 19 e 20 settembre a Lecce, proprio al 'Fine vita: la cura oltre la malattia'.

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