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Aumentano gli italiani che rinunciano alle cure a causa delle liste d'attesa

Sanità pubblica Redazione DottNet | 20/06/2025 15:37

Aceti: "Dobbiamo continuare ad investire nel Ssn. Tuttavia, investire non basta. Bisogna anche avere una visione del Ssn e tracciare l'orizzonte al quale dobbiamo guardare"

"La rinuncia alle cure a causa delle liste d'attesa è in costante aumento rispetto al periodo pre-pandemia. E' una delle problematiche più importanti che i cittadini vivono ogni giorno entrando a contatto con il Servizio sanitario pubblico. L'aspetto più preoccupante è che questo incremento è particolarmente vertiginoso nell'anno 2024, stando ai dati dell'Istat, ed è un incremento che continua la sua ascesa dal momento pre-Covid. Quindi nonostante i maggiori finanziamenti, nonostante innesti di vario tipo, la rinuncia alle cure degli italiani che si rivolgono al Ssn non si arresta.

Quindi è un problema sul quale noi dovremmo porre molta più attenzione rispetto a quello che stiamo facendo attualmente. Serve una risposta politica e tecnica per invertire la rotta". Lo ha detto Tonino Aceti, presidente Salutequità in occasione di un incontro promosso oggi a Roma da Salutequità dal titolo "Nuovo Sistema di Garanzia dei Lea" (Livelli essenziali di assistenza), con i principali stakeholder, per richiamare l’attenzione sul fatto che la valutazione delle performance non basta, ma servono interventi tempestivi e decisivi sulle Regioni per ristabilire l’effettiva applicazione dei Lea laddove non sono garantiti.

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Per Aceti "dobbiamo continuare ad investire nel Ssn. Tuttavia, investire non basta. Bisogna anche avere una visione del Ssn e tracciare l'orizzonte al quale dobbiamo guardare. Oggi - osserva - non abbiamo un Piano sanitario nazionale, non abbiamo un patto per la salute aggiornato. Quindi stiamo continuando a finanziare e ad investire sullo storico. Non abbiamo una programmazione. Non sappiamo bene dove vogliamo andare e come utilizzare al meglio le risorse che comunque non sono poche per il Servizio sanitario nazionale". E poi dobbiamo "avere un sistema di controllo dell'assistenza, quindi capire come investiamo queste risorse e quanto queste risorse fanno rientrare in termini di salute e accesso ai servizi che dobbiamo rafforzare perché l'attuale sistema nazionale di garanzia dei Lea, pur con dei miglioramenti che sono stati apportati proprio a partire dal 2024, ancora deve essere migliorato". "Continuare a rafforzare ed innovare il Nuovo Sistema di Garanzia dei Lea deve essere la priorità del nostro Ssn" conclude.

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