A proporre un nuovo cambio di paradigma per contrastare il declino della natalità sono gli specialisti della Società italiana di andrologia (Sia)
Gli uomini italiani diventano padri perla prima volta in media all'età di 35 anni, in un paese in cui la denatalità rappresenta una criticità. Prevenire l'infertilità dunque "non basta più. E' necessario infatti preservare le proprie probabilità di concepimento quando si è sani e più giovani ricorrendo anche a soluzioni che consentono di procrastinare la paternità, come ad esempio il congelamento e la conservazione del seme". A proporre un nuovo cambio di paradigma per contrastare il declino della natalità sono gli specialisti della Società italiana di andrologia (Sia), in occasione degli Stati generali della prevenzione di Napoli. "In Italia la natalità non è mai stata così bassa come nell'ultimo anno: nel 2024 sono nati 370mila bambini, circa 10mila in meno rispetto all'anno precedente", sottolinea Alessandro Palmieri (nella foto), presidente Sia, ricordando che secondo gli ultimi dati Istat, gli uomini italiani sono i papà 'più vecchi' d'Europa.
"Gli integratori alimentari, se usati con consapevolezza e appropriatezza, possono rappresentare un valido supporto al benessere generale, ma non sono, e non dovrebbero mai essere considerati, sostituti di farmaci"
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