L'utilizzazione della telemedicina ha ridotto il numero di ospedalizzazioni e mortalità per insufficienza cardiaca di circa il 15%
Apartire dal periodo Covid nel reparto di Medicina Interna ad indirizzo Metabolico e Riabilitativo dell'Azienda Ospedaliera Federico II di Napoli l'utilizzazione della telemedicina ha ridotto il numero di ospedalizzazioni e mortalità per insufficienza cardiaca di circa il 15%. Sono alcuni dei dati di uno studio scientifico coordinato dal dottor Andrea Salzano e illustrato dal direttore del reparto, Antonio Cittadini, coordinatore del Registro internazionale sullo scompenso cardiaco T.O.S.C.A., che ha promosso a Napoli il congresso nazionale della Scuola Mediterranea sull'insufficienza cardiaca ospitando studiosi del settore. Tra le best practices illustrate nelle assise organizzate insieme con l'Associazione Medici Diabetologi, la Società Italiana di Medicina Interna, la Società Italiana di Cardiologia e l'Italian Heart Failure Association, sono emerse quelle dei Policlinici universitari di Bari e di Modena-Reggio Emilia.
Il neglect è un disturbo neuropsicologico che può insorgere in seguito a un ictus, in particolare quando viene colpito l’emisfero destro del cervello, coinvolgendo le aree parietali, temporali o frontali
Lo studio, efficace sulle cause cardiovascolari
L’intervento, realizzato su un uomo di circa 70 anni, ha previsto l’impianto della tecnologia progettata da Edwards Lifescience per migliorare la durata dell’impianto e ridurre i rischi per il paziente
"Idratarsi e fare attenzione ai segnali d'allarme"
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