Nel sangue si accumulano amidi grassi in proporzione alle proteine tossiche dell'Alzheimer - la beta-amiloide - stagnanti nel cervello
Un test del sangue per diagnosticare l'Alzheimer in fase precoce potrebbe prendere forma misurando le concentrazioni plasmatiche di molecole che inducono il sonno, presenti sia nel cervello sia nel sangue, dette 'amidi grassi'. Scienziati britannici hanno infatti scoperto che queste molecole raggiungono concentrazioni maggiori nel sangue dei malati rispetto a quello di individui sani. La scoperta è stata riportata sulla rivista Alzheimer's & Dementia: The Journal of the Alzheimer's Association e si deve agli scienziati del King's College London. Gli esperti sono andati a caccia di molecole nel sangue di quasi 600 individui con Alzheimer e non, usando una tecnica sofisticata per catturare quante più molecole possibili (come una rete da pesca lanciata nel mare per prendere tanti pesci).
In questa maniera si sono accorti che nel sangue si accumulano amidi grassi in proporzione alle proteine tossiche dell'Alzheimer - la beta-amiloide - accumulate nel cervello.
fonte: Alzheimer's & Dementia: The Journal of the Alzheimer's Association
Riduce il dolore, l'affaticamento e l'impatto globale della malattia
Tanti gli eventi in programma tra cultura e scienza: obiettivo sensibilizzare e informare
L'esame si chiama 'Lumipulse G pTau217/ß-Amyloid 1-42 Plasma Ratio' ed è indicato per individuare precocemente le placche amiloidi in adulti over 55 che presentano segni e sintomi della patologia
È il primo documento ufficiale destinato ai medici specialisti e non che raccoglie in modo sistematico le raccomandazioni basate su un’analisi rigorosa dell’evidenza scientifica su utilizzo e efficacia dei farmaci
Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata
Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori
Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione
All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti
Commenti